



Il territorio di Castiglione in Teverina è stato abitato da Villanoviani ed Etruschi, ma l’attuale abitato è sorto intorno all’Anno Mille attorno ad una Rocca e nel 1351 vi furono trasferiti gli abitanti della distrutta Paterno. Fortificato e voluto dalla potente famiglia dei Monaldeschi, signori di Orvieto di parte guelfa, Castiglione ne condivise a lungo le alterne vicende. Per la sua posizione strategica fu sempre ritenuto luogo fondamentale per la linea difensiva, non solo dagli orvietani, ma anche dallo Stato Pontificio. Nel Medioevo fu feudo dei Monaldeschi della Cervara e dei Savelli. Ceduto ai Farnese nel 1539, fece parte del Ducato di Castro fino al 1637, quando i castiglionesi, stanchi di passare da un padrone all’altro, "si riscattarono" contraendo un censo di 20.000 scudi. Castiglione in Teverina visse rilevanti avvenimenti nel Risorgimento, particolarmente dopo il 1860, quando facendo ancora parte dello Stato Pontificio venne a trovarsi a meno di un chilometro dal confine dal Regno d'Italia, nel quale fu annesso il 18 settembre 1870, due giorni prima della Breccia di Porta Pia. Con la fine della civiltà contadina che ha contrassegnato a lungo gli aspetti sociali, culturali ed economici della popolazione e il conseguente spopolamento delle campagne, nel corso degli ultimi decenni del secolo scorso Castiglione ha avuto uno sviluppo urbanistico che ha consentito al tempo stesso di mantenere senza forti trasformazioni il centro storico
CENTRO STORICO
PIAZZA MAGGIORE
Nel medioevo la piazza, definita dai documenti dell’epoca “prato”, era separata dalla porta di sopra della Rocca da un fossato, valicabile probabilmente solo attraverso un ponte levatoio protetto dal rivellino. Nel tardo Rinascimento, con il miglioramento delle condizioni di vita e un crescente numero di abitanti, furono costruite la Chiesa dei SS Filippo e Giacomo e le case che si affacciano oggi su via del Rivellino. Con l’esigenza di una più moderna mobilità, sin dal XVII secolo, si ebbe una ridefinizione della piazza e un riassetto del sistema viario secondo uno schema urbano a ventaglio, dove la piazza svolge la funzione di cerniera. Oggi su piazza Maggiore sono presenti anche il palazzo comunale (XVIII secolo) e il monumento ai caduti delle due guerre mondiali
CHIESA DEI SANTI FILIPPO E GIACOMO (XVI sec.)
Porta incisa sul portale in travertino la data della sua ultimazione: SS. IACOB. ET PHILIP. DIC. A.D. MDCXXX (1630). L’inizio della costruzione avvenne nel 1582 su progetto dell’architetto Ippolito Scalza sopra il terreno donato dall’allora signore di Castiglione: Ottavio Farnese, duca di Parma e Piacenza. La chiesa aveva in origine una facciata romanica. Alla fine del 1700 fu iniziata la costruzione del campanile a torre che si vede oggi e fu modificato l’aspetto della facciata in stile rinascimentale. Oggi la chiesa, luogo di profondo culto cittadino, conserva al suo interno numerose immagini sacre, vere e proprie opere d’arte, tra cui un crocifisso ligneo del XVI secolo eretto nel 1703 dai castiglionesi a protettore del paese e festeggiato ogni anno il 3 maggio.
ROCCA MONALDESCHI (XIV sec.)
La prima notizia certa della rocca risale all’inizio del XIV secolo (1323), quando venne, per la prima volta, menzionata nella Carta del Popolo di Orvieto. Ampliata successivamente a difesa del nucleo abitativo sviluppato dalla famiglia Monaldeschi dopo la distruzione della vicina Paterno. Originariamente la Rocca era ben difesa a Nord da un fossato artificiale ed a Sud dal naturale degradare del pianoro. Passata di mano nel corso dei secoli tra lo Stato Ponteficio e le potenti famiglie dell’epoca (Monaldeschi, Savelli, Farnese, Ravizzi) oggi la Rocca, benchè si denotano le trasformazioni subite dall’edificio nel corso dei secoli, conserva ancora numerose testimonianze architettoniche di fortezza del periodo medievale.

BORGO MEDIEVALE (XIV)
Sorto intorno all’anno Mille su uno sperone di travertino, ebbe il suo sviluppo urbanistico (castrum) nel corso del XIV secolo con la politica espansionistica della famiglia Monaldeschi. Il borgo è delimitato a nord dalla Rocca, situata sulla piazza Maggiore “porta di sopra” e a sud, “porta di sotto”, da una torre e dall’ antica chiesa di San Giovanni Battista. La maggiore attrattiva del borgo è certamente data dalle case addossate l’una all’altra, abbarbicate sulla roccia di travertino a formare un assieme unico ed irripetibile. Da percorrere è l’intero circuito interno attraverso le scalinate che collegano una piazzetta all’altra, così come i vicoli esterni con i belvedere che si aprono sulla valle del Tevere e sulle colline circostanti.